Oggi ho rinnovato il look del mio blog… spero sia di vostro gradimento.
Nuovo look
Acqua infetta, in aula i vertici di Garda Uno
Acqua ‘malata’, a giudizio Garda Uno
È iniziata giovedì (16 dicembre 2010) l’udienza preliminare davanti al giudice Francesco Nappo per il presidente, il direttore generale e il responsabile di Garda Uno, la società che gestisce l’acquedotto del paese gardesano.
I vertici del consorzio sono chiamati a rispondere dell’epidemia di gastroenterite che nel 2009 colpì 2mila persone a San Felice del Benaco, conseguenza dell’acqua infetta dell’acquedotto.
Gli esperti hanno accertato che i malesseri furono provocati da alcuni microrganismo patogeni, il clostridium perfrigense e norovirus, trovati nell’acqua dell’acquedotto.
Documento dei Professori Associati della Facoltà di Ingegneria di Brescia
DAL PROCESSO MEDIATICO ALL’ESECUZIONE SOMMARIA:
NO AL VOTO DI CAMERA E SENATO SUL DISEGNO DI LEGGE PER L’UNIVERSITA’
Negli ultimi 10 anni si sono succeduti al Ministero competente per l’Università e la Ricerca tre diversi ministri. Tutti hanno introdotto provvedimenti intesi a riformare l’università italiana. Tutti hanno preso le mosse da un ritratto dell’università italiana sostanzialmente negativo. In particolare, l’autonomia (di gestione economica, di definizione dei corsi di studio, di reclutamento del personale) concessa agli atenei nel corso degli anni ’80 e ’90 è stata via via ridotta, in base ad una ricostruzione storica secondo cui il mondo accademico ne avrebbe fatto pessimo uso. In sostanza, il Ministero ha sostenuto e contribuito a quello che è stato un “processo mediatico” decennale, in cui stampa e televisioni hanno riversato sui loro lettori e ascoltatori infiniti resoconti di corsi di laurea in materie improbabili e con pochi iscritti, di casi di nepotismo nel reclutamento e di inefficienze gestionali, tacendo invece sull’impegno ed i risultati quotidiani della maggior parte dei docenti, dei ricercatori e degli studenti.
Gli studenti sul tetto che scotta
Come non dare torto ad Odifreddi?
La protesta studentesca infiamma l’Italia, e ci riporta con la memoria agli anni gloriosi del ‘68. Ben vengano le assemblee, i cortei, gli striscioni, le occupazioni, le proteste contro una riforma che, per il solo fatto di essere stata proposta da un ministro come la Gelmini, non può certo essere presa seriamente.
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